Andò per la decima e ci lasciò il sacco

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di Guido Di Stefano

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Non è un indovinello: il detto ha origini medievali e sta a indicare un fallimento totale. Un tempo i fraticelli, muniti di sacco, andavano in giro a questuare tra le genti le “famose” decime (parti) della produzione dei prodotti o dei proventi. Spontanei o forzosi (nei vari periodi) che fossero i prelievi (od offerte) mantennero tra i popolani il titolo di decime.

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   Poteva un fraticello ritornare alla casa madre con il sacco più o meno pieno; raramente rientrava con il sacco vuoto ed era un indolente; ma se ci rimetteva il sacco (di solito la perdita del sacco era accompagnato da una vigorosa bastonatura) era additato come un vero incapace, un fallito.

   Sostituiamo la figura del fraticello con un diplomatico o un politico o un capo in genere: esce dalla casa madre (la sua nazione) per raccogliere le decime (il frutto dei trattati e degli obblighi affrontati) e torna con  il sacco vuoto o  senza sacco (bastonato e sbeffeggiato) o (peggio ancora) con un ulteriore carico di oneri  (o se si vuole con un sacco di cambiali).

   Non vi ricorda niente?

   Nei nostri pensieri riaffiorano le vicende dei nostri leader dal ventesimo secolo ai nostri giorni, diciamo.

Abbiamo pagato e paghiamo grandi tributi  di sangue e di denaro nei vari conflitti mondiali, locali, regionali e mondiale attuale, continuamente coinvolti nel vortice di asimmetriche alleanza e sempre (alla fine finora) vincitori sì, ma sempre alla mercé dei magnifici tre: Albione, Marianna e lo zio Sam. Ora magari si può dire i magnifici tre più altri.

     Insomma I guerra mondiale, II guerra mondiale, Kosovo, Afghanistan, Iraq, Libia, Crimea, Ucraina, Siria e per restare nel tema il grande esodo afro-asiatico: sempre compatti i magnifici tre con opportuna corte di sostenitori regolarmente interessati e con i fraticelli di casa nostra che prestano parole e azioni per il trionfo del bene  (altrui ma non dei popoli) rimettendoci il sacco a ogni conclusione e guadagnandoci l’obbligo di cieca obbedienza per ulteriori rischi.

    Almeno la smettessero di ridere e raccontare favole i nostri diplomatici-strateghi-statisti.

Per lo zio Sam, Albione, Marianna e i loro supporter scandinavi, australiani e altri è tutto più facile; noi italici in genere e Siciliani in particolare siamo esposti, siamo in prima fila. Siamo in guerra con la Russia, con la Cina, con la Siria, con la Libia, con l’Iraq, con l’Afgahnistan, con l’India insomma con almeno i 5/6 dell’umanità; siamo i grandi sanzionatori di tutto e di tutti e ci rimettiamo ma i nostri grandi sfoderano sorrisi da un’orecchio all’altro per la gioia dei nostri alleati!

     E i nostri alleati cosa fanno? Ci raggirano, ci deridono e “non vedono” mai i nostri bisogni. A meno che …. Ci sorge un dubbio: e se rispondessero (come ebbe a dire già un politico) “noi abbiamo già dato, anche se i cittadini non lo sanno” .

    Comunque, bando ai pettegolezzi!

    Resta il fatto che (ormai da oltre settant’anni) la Russia è idonea a essere additata come il nemico dell’occidente, di questo occidente impregnato e dominato da imperscrutabili volontà imperiali.

     Quindi cosa propongono lo zio Sam e i suoi sodali? Allarghiamo, potenziamo l’occupazione militare dell’Europa centrale (e della piccola indifesa Sicilia), accresciamo le potenzialità distruttive (attive e passive) perché i primi di fronte all’urto sono in ogni caso i piccoli ubbidienti fraticelli delle colonie dell’Europa centrale.

     Poi  si vedrà!

     Sinceramente noi Siciliani coltiviamo un sogno impossibile:

un giorno ci svegliamo e abbiamo un potere così grande da recuperare la nostra indipendenza; ci dichiariamo neutrali e non guerrafondai; amici di verità, libertà, umanità, scienza e coscienza; non aderenti a nessun club militare come la NATO o economico come FMI o BCE o BEI oppure  ancora  pseudo-politico come l’UE; non aderenti a nessun organismo in cui dettano legge i magnifici tre.

    Solo un sogno!

     La realtà mostra un mondo sempre più vicino al baratro della distruzione totale, solo perché alcuni vogliono  essere ad ogni costo i capi supremi. Certo i loro “collaboranti consulenti” dimenticano di evidenziare tre aspetti cosmici: 1) denaro e potere non saziano mai; 2) con la distruzione totale vincitori e padroni del mondo resterebbero gli abitatori delle terre più remote e inospitali; 3) ove fosse ricordata  la loro “genia”  verrebbe citata nelle leggende dei “demoni” ricacciate negli inferi dagli dei buoni e dagli uomini.

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